Ciccia, Ciccia, Ciccia da capogiro
MACELLERIA /ma-cel-le-ria/:
posto incantanto per la vendita di carni macellate.
“Numero 3”
“Eccoci!
Buongiorno, vorremmo 3 kg di vitellone per il peposo, 4 kg di macinato di manzo, parecchia trippa e un po’ di lardo. Grazie!”
Scusate.
Tra qualche giorno abbiamo una grigliata in famiglia e mancano alcune cosine all’appello.
Vi siete mai resi conto di quanto è bello entrare in macelleria?
Ogni volta che capita rimaniamo affascinati dai colori, dalle pareti e dai soffitti tappezzati di prosciutti e salami, dai banchi di lavoro vissuti e dal grande amore e cura che i nostri macellai di fiducia mettono nel loro mestiere.
In genere è un ambiente conviviale dove non manca mai una battuta e, genuinità, tradizioni e novità si legano e creano qualcosa di molto sentimentale.
Perché la ciccia è passione!
E poi..è inevitabile l’incontro con un’ottima bottiglia di vino, i macellai che conosciamo hanno l’imbarazzo della scelta e puntualmente non veniamo via, nemmeno per sbaglio, a mani vuote.
Perché è vero, insieme si è più forti, e questo il vino e la ciccia lo sanno bene.
Oggi ci sentiamo particolarmente ispirati in cucina ed è per questo che tentiamo qualche abbinamento strampalato.
Immaginati di ritorno dallo Stadio o da una serata con il tuo gruppo… a cosa pensi subito?
Ovvio, a concludere la festa con un bel LAMPREDOTTO.
Lo prendi completo… sale e pepe, salsa verde, piccante e pane rigorosamente bagnato! Se non cominci a leccarti le dita è capace che ti macchi tutta la maglietta.
Bene, l’immagine è chiara… ma adesso manca un grande particolare.
Che vino ci abbiniamo? Perché no, un buon Chianti Classico: la giusta dose di acidità che serve a sgrassare il tutto…oppure, sempre un Chianti Classico ma Riserva dall’animo un po’ più sofisticato!
Questi abbinamenti sono per rimanere nella nostra amata Toscana, ma con il lampre abbinaci di tutto…
Ora, invece, teletrasportati ad un pranzo con i suoceri.
L’ideale sarebbe fare un buon aperitivo qualche istante prima che ci permetta di superare il pranzo a pieni voti…
Il Signor Suocero arriva con un piatto stracolmo di cervello fritto. WOW!
Forse non sono così male questi suoceri, anzi… che fighi!
Non resta che cercare la bottiglia più appropriata per annaffiare.
Si, ma quale?
Una bella bollicina… Che dite? Una fantastica DOC Toscana oppure, se vogliamo spaziare tra le altre regioni, possiamo degustare un Franciacorta o Alta Langa.
Adesso invece pensa di organizzare un pranzo, nel weekend, con il tuo amico londinese che hai conosciuto durante l’Erasmus universitario.
Cosa c’è di meglio se non portarlo ad assaggiare l’Ossobuco alla Fiorentina? …Che sa di Domenica e di scarpetta assicurata.
Potremmo accostare, azzardatamente, un vitigno poco conosciuto come il Carmènere. La combo potrebbe dar vita a qualcosa di ottimo: da un lato la tipicità fiorentina dall’altra la particolarità fuori regione.
Fornacini dell’Impruneta, #Pwnk vi ama!
Per chi non lo sapesse loro sono gli inventori del PEPOSO.
Erano addetti alla cottura dei mattoni nelle fornaci e quando non “ci vedevano più dalla fame” prendevano un tegame di terracotta con della carne e lo posizionavano all’inizio dei forni in modo che potesse cuocere il più lentamente possibile.
Abbiamo ancora in mente l’ultima volta che in gita verso Greve ci fermammo a gustarlo… si sciolse nella nostra bocca, che morbidezza.
Qui, accoppiamo un Barolo o, in alternativa, un Barbaresco.
Dopo tutti i pranzi organizzati il massimo del riciclo ce lo offre lei… LA POLPETTA, fritta o al pomodoro.
Una pioggia… come se non ci fosse un domani!
Alleggeriamo con la bollicina Francese per eccellenza.
La semplicità e la tradizione della polpetta si fonde con la nobiltà dello Champagne.
Beh, questo è quanto… mi raccomando, se siete in difficoltà nella scelta della macelleria giusta per voi non esitate a chiederci consiglio!
E ricordate: Andate in macelleria, non fate la guerra!